Il costo del kWh di elettricità (per uso domestico residente)

Di fronte alla bolletta dell'energia elettrica, sia essa del mercato libero o a maggior tutela, bimestrale o trimestrale, molti utenti si pongono spesso una domanda che non trova risposta: "ma alla fine quanto mi costa un kWh di energia"?

Non solo la domanda appare logica ma sembra anche curioso che sia così difficile trovare una risposta chiara nella bolletta, che in fin dei conti è una fattura dove si suppone di trovare i costi di quanto acquistato.

Se per esempio compriamo un divano e un armadio da un mobilificio ci aspettiamo di trovare in fattura il costo esatto di ciascun oggetto acquistato; dato che in questo caso l'oggetto acquistato è il kWh, com'è che non si riesce mai a capire quanto ci costa effettivamente un kilowattora di elettricità?

Certo, il contratto di fornitura non è proprio la stessa cosa, perchè include un costo fisso che deve essere pagato anche senza consumo, ma allora basterebbe appunto indicare quanto si paga di quota fissa e quanto per ogni kWh consumato.

Va detto che l'orientamento della nuova Bolletta 2.0 in vigore dal 1° Gennaio 2016 sembra andare in questa direzione, ma senza compiere ancora il passo finale che, a nostro avviso, dovrebbe essere proprio l'indicazione chiara di quanto si spende per la quota fissa e quanto per ciascun kWh consumato.

Proviamo quindi a rimediare e diciamo subito quali sono i prezzi per kWh in base alle tariffe dell'ultimo trimestre del 2015 e in base alle nuove tariffe in vigore dal 1° Gennaio 2016 (per i contratti a maggior tutela uso domestico residente tariffa bioraria D2, che rappresentano la stragrande maggioranza dei contratti in essere).

2015 (Tariffe Ultimo Trimestre)

Quota fissa bimestrale: 8,74 euro  

Costo per kWh: 13,67 cts (1° scaglione, fascia oraria F23 a basso costo)

2016 (Tariffe Primo Trimestre)

Quota fissa bimestrale: 13,33 euro

Costo per kWh: 12,60 cts (1° scaglione, fascia oraria F23 a basso costo)

Questo è quindi il costo esatto del kWh per quegli utenti che non superano il 1° scaglione di consumo, con un consumo bimestrale fino a 300 kWh, per chi insomma paga meno di 50 euro per la bolletta bimestrale.

Per i consumi in fascia oraria F1 ad alto costo bisogna però aggiungere 0,60 cts al costo del kWh nel 2015, e 0,89 cts nel 2016, la forbice della differenza di prezzo tra le fasce orarie si sta quindi allargando ma rimane comunque ben poca cosa, sempre al di sotto del centesimo per kWh, praticamente irrilevante.

La tabella di cui sopra può quindi essere completata così:

2015 (Tariffe Ultimo Trimestre)

Quota fissa bimestrale: 8,74 euro  

Costo per kWh: 13,67 cts (1° scaglione, fascia oraria F23 a basso costo)

Maggior costo per consumo in fascia F1: 0,60 cts per kWh

2016 (Tariffe Primo Trimestre)

Quota fissa bimestrale: 13,33 euro

Costo per kWh: 12,60 cts (1° scaglione, fascia oraria F23 a basso costo)

Maggior costo per consumo in fascia F1: 0,89 cts per kWh

E questo sarebbe tutto quello che c'è da sapere per l'utente che non supera il 1° scaglione di consumo, ossia che consuma meno di 300 kWh nel bimestre, e che paga generalmente meno di 50 euro la sua bolletta.

Se per esempio un utente ha consumato 200 kWh nell'ultimo trimestre del 2015, la sua bolletta comprende 8,74 euro di quota fissa più 27,34 euro di consumo (200 kWh per 13,67 cts/kWh), per un totale di 36,08 euro. A cui andranno sommati 0,6 cts per ogni kWh consumato in fascia oraria F1 ad alto costo, se per esempio ha consumato 80 kWh in fascia F1 pagherà 48 centesimi in più (80 kWh per 0,6 cts/kWh), per un totale in bolletta di 36,56 euro.

Con lo stesso consumo è facile verificare che con le nuove tariffe del primo trimestre del 2016 pagherà invece 13,33 + 25,20 + 0,72 euro, per un totale di 39,25 euro.

Per gli utenti che superano questi consumi, bisogna considerare i prezzi progressivi per scaglione, come descritti di seguito.

I kWh che nel bimestre eccedono i 300 (oltre 1800 kWh/anno, 2° scaglione) costano un po' di più, quelli che eccedono i 440 (oltre 2640 kWh/anno, 3° scaglione) ancora di più, e quelli che superano i 740 (oltre 4440 kWh/anno 4°scaglione) sono i più cari.

Si tratta di un meccanismo progressivo studiato negli anni della crisi energetica per scoraggiare i consumi, tuttora in vigore, che rende quindi necessario aggiornare la tabella di cui sopra con i dati degli altri scaglioni.

2015 (dal 1 Ottobre)

Quota fissa bimestrale: 8,74 euro 

Costo per kWh:

13,67 cts (1° scaglione: costo dei primi 300 kWh consumati nel bimestre)

22,79 cts (2° scaglione: costo dei kwh tra i 300 e i 440 )

32,95 cts (3° scaglione: costo dei kWh tra i 440 e i 740 )

35,52 cts (4° scaglione: costo dei kWh consumati oltre i 740)

0,60 cts (Maggior costo per i kWh consumati in fascia oraria F1 ad alto costo)

2016 (dal 1 Gennaio) 

Quota fissa bimestrale 13,33 euro

Costo per kWh

(1° scaglione) 12,60 cts

(2° scaglione) 20,84 cts 

(3° scaglione) 31,37 cts 

(4° scaglione) 28,88 cts

(Fascia oraria F1 ad alto costo) 0,89 cts

Commenti

Salve. Dal 1° gennaio dello scorso anno sono cliente Enegan, sia per l'elettricità che per il gas.
Per il gas non ci sono problemi. Per l'elettricità, invece, ho constatato che, ad ogni bolletta, il valore dei kWh fatturati non corrisponde mai a quelli che fornisco mensilmente in autolettura (con allegata foto del contatore): a parte un singolo mese in cui la differenza era in negativo (- 2,5% circa), per tutti gli altri mesi la differenza è sempre stata in eccesso, mediamente del 10% in più, ma con punte del 30% nel mese di marzo '17; attualmente, i kWh fatturati in eccesso rispetto a quelli effettivamente consumati sono arrivati a oltre 160!
Ho chiesto chiarimenti direttamente al fornitore, e la risposta è stata che i kWh in eccesso tengono conto delle dispersioni nella rete di distribuzione. Questa giustificazione mi sembra quanto meno fasulla, in quanto, se così fosse, sarebbe logico che i kWh addebitati in eccesso fossero una percentuale fissa del consumo effettivo, mentre invece, paradossalmente, la punta di addebito del 30% in eccesso si è verificata nella bolletta con il consumo effettivo più basso in assoluto in tutto il periodo trascorso.
D'altra parte, non è forse vero che la fatturazione deve avvenire sui consumi effettivi, come avviene anche per il gas e l'acqua? Devo accettare per buona questa spiegazione, o sono forse vittima di un raggiro da denunciare?
Grazie per i chiarimenti che vorrete darmi.

La possibilità di aggiungere le perdite di rete ai kWh risultanti dalla lettura del contatore è purtroppo prevista dall'Autorità per l'Energia (https://www.arera.it/it/docs/15/377-15.htm) e a mio parere rappresenta una notevole fonte di confusione per il mercato libero, in quanto alcuni gestori le includono nel prezzo in offerta mentre altri le conteggiano a parte, col risultato che lo stesso prezzo al kWh indicato in offerta da due gestori può dare luogo a prezzi reali diversi se uno include le perdite di rete nel prezzo e l'altro invece le conteggia a parte, così che qualsiasi confronto tra i prezzi può risultare falsato e diventa di fatto impossibile. 

Tutto dipende dalle Condizioni Tecnico Economiche dell'offerta sottoscritta, che dovrebbero indicare se il prezzo al kWh include le perdite di rete oppure no. Può controllare le sue, abbiamo trattato l'argomento nelle risposte ad altri commenti, come per esempio qui.

In ogni caso, le perdite di rete dovrebbero essere del 10% (10,4% per la precisione), per cui, a fronte di un consumo da lettura di 100 kWh possono essere addebitati 100 kWh di consumo + 10,4 kWh di perdite di rete. Se restano dubbi sulla correttezza dei conteggi consigliamo di richiedere al gestore l'invio della bolletta di dettaglio, dove dovrebbero risultare chiaramente.

A disposizione per qualsiasi informazione o chiarimento.

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